Quanti significati nascosti dietro a un semplice miao! I gatti che miagolano vogliono esprimere un bisogno, ma anche uno stato d’animo, un comando o un messaggio agli altri gatti. In assenza di un dizionario bilingue, dovrai farti tu interprete dei suoi versi e cercare di capire quali sono le cause delle sue espressioni. I motivi per i quali i gatti miagolano sono tantissimi. Cerchiamo di capire meglio come funziona la comunicazione verbale dei gatti.
Il miagolio è uno dei modi attraverso i quali i felini comunicano, con gli umani o con altri animali. Si tratta di un verso dall’estensione vocale ampissima, che può raggiungere diverse frequenze e sfaccettature anche quando per noi la differenza è impercettibile. Oltre alle frequenze sonore, si può poi captare il modo di miagolare, osservando:
- Quanto dura
- Quante volte viene ripetuto
- In quali circostanze avviene
- In che contesto si verifica più spesso
Le urla di due gatti intenti in una lotta furiosa sono ben diverse da quelle del micio che accoglie il suo padrone con un dolce miagolio! Non solo nel “tono di voce”, ma anche nella natura del verso, stridulo e urlato nel primo caso e più vibrante nel secondo. Entrambe le situazioni sono poi accompagnate da movimenti del corpo e altri riflessi istintivi che permettono di comprendere il significato del “semplice” miao.
Così, per ogni miagolio che vorrai interpretare, dovrai prendere in considerazione diversi elementi. Partiamo dal più semplice e immediato, ossia l’ambiente circostante.
Cosa vogliono i gatti che miagolano?
Nella maggior parte dei casi, per interpretare correttamente un miagolio del gatto è necessario guardare al contesto che lo circonda. Se sta miagolando vicino a qualche oggetto o in una precisa stanza della casa, probabilmente è lì che si trovano tutti gli indizi per interpretare il suo grido di “aiuto”.
Sappiamo, ad esempio, che i gatti sono estremamente agili. Quando si trovano dinanzi a un ostacolo che non riescono a scavalcare, però, potrebbero chiedere il tuo aiuto per superarli. L’esempio classico è quello del gatto che miagola davanti alla porta per uscire di casa, andare in giardino o semplicemente cambiare stanza.
Un gatto che miagola davanti alla finestra, invece, probabilmente sta esprimendo il suo istinto da predatore. Più che per una vera e propria richiesta di aiuto o di uscire, il micio in questo caso potrebbe miagolare per l’emozione e l’adrenalina di vedere altri animali e potenziali prede in movimento davanti a loro.
Se il miagolio arriva dalla stanza in cui tenete la lettiera, invece, è facile che il tuo micio ti stia chiedendo di cambiare la sabbietta. Sappiamo quanto i felini amino la pulizia e quanto sia importante per loro avere un ambiente pulito e neutro da odori per fare i propri bisogni.
Ancora più banalmente, un miagolio vicino alla ciotola potrebbe significare richiesta di cibo o acqua. A tal proposito, anche se la ciotola da cui si abbevera è ancora piena, l’acqua potrebbe non essere fresca abbastanza. Una ciotola stagnante o resa impura dalla presenza di residui di cibo può infastidire il tuo gatto molto più di quanto pensi. Specialmente se si tratta di gatti domestici abituati agli agi della casa, avranno sempre bisogno di acqua fresca e pulita: ricordati di cambiarla spesso!
Viceversa, se il gatto tende a miagolare dopo aver utilizzato la lettiera, mangiato o bevuto, potrebbe essere un segnale di malessere suscitato proprio da una di queste azioni. Prima di allarmarti, però, controlla che questo si verifichi puntualmente e in modo ripetuto in precise occasioni ricorrenti.
Tutti i significati di un miagolio
In molti casi, però, non è altrettanto facile distinguere il “tono” utilizzato dal proprio gatto. Tanto che, fraintendendolo, si finisce spesso per abituarlo a comportamenti scorretti. Ad esempio, quando si associa in automatico il miagolio a una richiesta di cibo. In questo modo, il proprio micio assocerà il suo gesto all’ottenimento di un premio e ne approfitterà, con notevoli conseguenze per il suo peso.
Bisogna pensare che non necessariamente il tuo gatto sta esprimendo un suo bisogno. Spesso e volentieri i gatti stanno semplicemente “parlando”. Quando si tratta davvero di richieste di cibo, i miagolii si fanno frequenti e insistenti. Se hanno fame, sanno farsi sentire come si deve!
Ma esattamente… cosa intendiamo quando diciamo che il nostro gatto ci sta parlando? I felini, così come tutti gli animali, esprimono i propri stati d’animo, bisogni e istinti attraverso il linguaggio del corpo e azioni, certo, ma anche attraverso la comunicazione vocale.
Potresti notare, ad esempio, che il tuo gatto miagola quando rientri a casa. Che cosa significa? Probabilmente, ti sta semplicemente salutando! Se però l’intensità del verso è maggiore e il tono più acuto, forse sta esprimendo la sua rabbia nei tuoi confronti per averlo lasciato solo troppo tempo.
Un verso più secco e squillante potrebbe invece significare che qualcosa lo sta infastidendo. Come riconoscere quando è davvero impaurito? Semplice, soffia! Questo gesto “aggressivo” è in realtà un meccanismo di difesa che si attiva automaticamente quando il micio è terrorizzato. Al sibilo, si accompagnano altri segnali corporei, come l’inarcamento della schiena e il pelo che si rizza sulla groppa.
A proposito di stati d’animo, uno dei più tipici nella vita di un gatto è lo stress. Il suo essere abitudinario lo porta a risentire immediatamente di un cambiamento, dato magari dalla presenza di un estraneo in un orario inconsueto.
Gatti: silenziosi o chiacchieroni?
A tutto questo, si deve aggiungere che esistono differenze di tono e tipo di miagolio anche in base alle varie razze e, soprattutto, alla personalità del tuo gatto.
A proposito di miagolii, possiamo distinguere tutte le razze feline in due macro-gruppi: quelle più silenziose e quelle più vocali. I gatti Siamesi, gli Orientali, il Radgoll, i Birmani sono tendenzialmente molto comunicativi, e fin da subito imparano ad utilizzare il miagolio come strumento preferenziale per comunicare con il proprio padrone.
Le razze di gatti conosciute per essere più silenziose sono invece il British, il Burmese Europeo, il Persiano, il Norvegese delle Foreste. In questi casi, i gatti limitano il miagolio ad alcune specifiche azioni, preferendo altri gesti o comportamenti per esprimere bisogni e stati d’animo.
La personalità del tuo gatto è un altro elemento essenziale per comprendere i suoi miagolii. Alcuni gatti possono essere silenziosi per carattere. Specialmente se sono stati adottati in casa da adulti e non sono quindi abituati a miagolare. Bisogna infatti sapere che in natura, come vedremo più avanti, i gatti si esprimono poco attraverso la voce, preferendo altri strumenti comunicativi.
Ricorda, poi, che ogni razza ha anche un suo specifico modo di vocalizzare, con il risultato che un Siamese e un Persiano che vogliano comunicarti la stessa cosa, probabilmente lo faranno con miagolii di tono e frequenza diversa.
Altri possono invece essere di indole più “comunicativa” e chiacchierona. In questo caso, imparerai a capire che non si tratta sempre di gridi d’allarme… anzi! Conoscere a fondo il carattere del proprio gatto è un percorso reciproco che richiede tempo, ma che ti permetterà di instaurare un rapporto davvero speciale col tuo micio.
I gatti parlano fra di loro?
A dispetto di quanto spesso si pensi, i gatti miagolano più per lanciare un messaggio agli umani che non per comunicare fra di loro. Le occasioni in cui questi animali utilizzano la vocalizzazione per “parlare” con un loro simile sono poche e, in alcuni casi, difficili da decifrare.
Un esempio tipico di gatti che miagolano in gruppo è durante un’azzuffata. Quando litigano, l’istinto li porta a reazioni anche molto “rumorose”, con miagolii simili a urla, prolungati e acuti. Un modo per intimorire l’avversario e, allo stesso tempo, esprimere la propria agitazione.
Altro momento in cui può capitare di sentire i gatti scambiarsi miagolii è quando sono in calore. Questo è vero sia per i maschi sia per le femmine, anche se le gatte sono in grado di emettere suoni decisamente più acuti. Da parte della femmina, infatti, si tratta di una sorta di allarme, un vero e proprio “avviso di disponibilità” rivolto all’altro sesso. La vocalizzazione in questi casi avviene in modo istintivo e incontrollato, dunque può irrompere nel silenzio a qualsiasi ora del giorno o della notte.
Infine, sappiamo che il miagolio è molto utilizzato dai cuccioli per attirare l’attenzione della madre. Che si tratti di fame, freddo o di una situazione di pericolo, il verso acuto emesso dai piccoli viene immediatamente percepito dalla madre che risponde quasi sempre, andando in soccorso del figlioletto. Questo stesso meccanismo si replica anche nei confronti dell’umano quando il gattino non viene svezzato correttamente o comunque nelle sue prime settimane di vita.
Fusa, borbottii, soffi…
Altro strumento di espressione sonora, oltre che vibrante, sono le fusa. Fatti di suoni lenti e leggeri, con un andamento quasi ritmico, questi versi sono tipicamente connessi a situazioni di piacere e rilassamento. Tipiche le fusa da coccole!
È interessante notare come a volte i gatti malati sembrino fare le fusa, anche e soprattutto senza apparenti stimoli di piacere. Questo perché il gatto, associando le fusa a sensazioni positive, cerca in qualche modo di “auto-curarsi” o, perlomeno, ricordare uno stato d’animo felice.
Può capitare di vedere il proprio gatto emettere dei versi strozzati e ritmici, quasi simili a dei borbottii accompagnati dalla una mascella quasi tremante. Si tratta, quasi sempre, di situazioni di estrema agitazione, ed è quindi facile in questi casi riconoscere lo stato d’animo del proprio micio. Alcuni studiosi pensino che si tratti di un riflesso incondizionato dell’adrenalina, suscitata ad esempio dalla visione di una preda che però in quel momento è impossibilitato a cacciare.
E se miagola anche di notte?
È più che normale sentir il proprio gatto cantare molto più di notte che di giorno. Del resto, sappiamo che si tratta di animali notturni, il cui bioritmo fisiologico li rende più attivi proprio nelle ore serali di buio. Questo significa che un urlo nel bel mezzo della notte non è necessariamente una richiesta di aiuto più urgente di un miagolio diurno.
A molti padroni capita di essere svegliati nel bel mezzo della notte dal miagolio del gatto. La prima cosa da fare è valutare una delle opzioni principali fra quelle che ti abbiamo presentato: situazioni anomale in casa, lettiera sporca, fame, sete, acqua vecchia, una porta chiusa che sbarra il passaggio, sbalzi ormonali e così via.
Una volta escluse tutte queste possibilità, prendi in considerazione che il tuo gatto ti stia chiamando semplicemente perché si annoia o perché si sente solo. Un modo per correre ai ripari è farlo stancare di giorno il più possibile. Se si tratta di gatti domestici e poco avvezzi alle passeggiate nel quartiere, assicurati che giochino il più possibile quando sono in casa. Prova a coinvolgerli in semplici esercizi o giochi che tengano alta la loro attenzione, utilizzando anche palline, fili, gomitoli e oggetti penzolanti. In questo modo, la sera saranno più stanchi e meno energici.
Create la vostra comunicazione
Come abbiamo capito, il miagolio è un gesto istintivo del tuo gatto, influenzato tanto dal contesto in cui si trova quanto, soprattutto, dal rapporto che ha con il suo padrone. Questo significa che molto dipende da come è stato abituato fin da piccolo. Più che impartire un’educazione al tuo gatto e insegnargli “come e quando” miagolare, dovrete quindi imparare insieme a stabilire un codice comunicativo condiviso.
Se prima di aprirgli la porta davanti alla quale miagola attendi che le urla si facciano più insistenti, il gatto capirà che deve “urlare” per esaudire le sue richieste. Se risponderai a qualsiasi miagolio dandogli un croccantino, il gatto si aspetterà un premio ogni volta che emette un verso. E così via.
Osservando il contesto, ascoltando il suo tono di voce e analizzando il suo linguaggio del corpo, imparerai a comprendere di volta in volta perché il tuo micio ti sta miagolando e cosa si aspetta da te. Posto che, in molti casi, è probabile che non voglia nulla in particolare, se non un po’ di attenzioni. Dopotutto, oltre a essere indipendenti, i gatti sanno essere anche molto egocentrici!