Se hai la passione per i cani e ti interessa aprire un allevamento, allora questa guida fa al caso tuo. I nostri amici a quattro zampe fanno ormai parte della vita quotidiana di molte persone. Che siano famiglie o persone singole, si sceglie di prendere un cane per compagnia e per giocare assieme. Sono animali molto socievoli, è fedeli, in grado di portare gioia e allegria all’interno delle case. L’amore per questi animali può diventare addirittura un lavoro. Aprire un allevamento per cani vi permetterà infatti di passare moltissimo tempo con loro, crescendoli con amore. Di seguito analizzeremo i passi fondamentali per poter aprire un allevamento di cani in totale sicurezza.
Aprire un allevamento di cani in 4 step
Arrivati a questo punto, entriamo subito nel dettaglio scoprendo i 4 step necessari per aprire un allevamento di cani in modo autonomo e con la consapevolezza di seguire a pieno le normative vigenti nel nostro territorio italiano. Passaggi che puoi seguire con facilità, con un minimo di accortezza, senza dover pagare grosse somme a consulenti, o eventuali intermediari.
Ricerca del terreno
È il primo passaggio importantissimo da seguire per poter avviare questo tipo di attività nel migliore dei modi. In particolare, è indispensabile comprare un terreno, o in alternativa prenderlo in affitto, a meno che non si abbia già a disposizione un terreno molto grande. In questo modo potrete allevare i nostri amici a quattro zampe in totale comodità.
Formazione
Nonostante non sia richiesto nessun titolo per poter aprire un allevamento canino, è importante saper approcciarsi agli animali, così da poterli addestrare ed accompagnare durante le fasi della loro crescita. Per questo motivo è consigliato comunque seguire dei corsi specifici di formazione, come quelli per diventare addestratori cinofili. In questo modo i cani cresceranno in modo corretto e crescerà la credibilità della vostra attività. Per conoscere al meglio le varie razze esistenti è consigliato fare capo ad una fonte attendibile, come l’ENCI (l’Ente Nazionale Cinofilia Italiana).
Adottare un sistema di marketing
Per poter vendere i cani non basta ovviamente possederli. Uno degli aspetti più importanti è quello di saper cercare le persone a cui vendere i nostri amici a quattro zampe. A tal proposito è fondamentale attuare campagne di marketing ad hoc, così da far pubblicità alla propria attività e conquistare la fiducia di possibili acquirenti, invogliandoli ad acquistare presso il proprio allevamento.
Gestione della sicurezza
Una volta iniziata l’attività è fondamentale mantenerla al meglio. Per questo motivo bisogna avere bene a mente quelli che sono i costi per la gestione dell’allevamento e cosa bisogna fare per poterlo mantenere senza perdere la qualità. Inoltre è importante avere contatti con un veterinario, al fine di poter controllare la salute dei cani e poterli curare in caso di malattie, o altri problemi.
La normativa italiana per aprire un allevamento di cani:
È importante inoltre conoscere bene la normativa italiana in riferimento agli allevamenti canini. La normativa fa riferimento alla legge n.349 del 1993, che integra questo tipo di attività come attività agricola. La legge dice che un allevamento può essere definito tale solo se conta almeno 5 fattrici, che a loro volta producono almeno 30 cuccioli l’anno. Se non raggiungono tali cifre viene classificata come attività amatoriale. È importante anche leggere le disposizioni regionali e quelle dell’ENCI, per selezionare al meglio le razze da allevare.
Aprire un allevamento di cani: la scelta della razza
Una volta apprese le normative di riferimento e trovato un terreno idoneo per l’allevamento è importante capire quali razze allevare. Al mondo esistono moltissime razze di cani, che variano in base alla grandezza dell’animale, al tipo di pelo, al carattere e a tantissimi altri fattori. Di conseguenza, anche i prezzi variano molto in base alla razza. È opportuno studiare in anticipo il tipo di investimento che si intende fare, così da scegliere la razza migliore in base alle disponibilità e alle esigenze di ognuno. Inoltre, oltre alla scelta della razza, è possibile scegliere alcune che sono adatte per differenti attività e che possono fruttare un guadagno maggiore.
Cani da supporto per disabili
Si tratta di cani addestrati per poter aiutare persone affette da disabilità nelle loro faccende quotidiane. Ci sono ad esempio cani che guidano le persone non vedenti, oppure cani addestrati per recuperare oggetti, chiudere le porte e svolgere tante altre attività. Oltre ad offrire affetto e compagnia, saranno quindi in grado di migliorare la qualità della vita di queste persone.
Cani da tartufo
Il tartufo è uno dei prodotti più ricercati ed ha un valore di mercato molto alto. Per questo motivo, i cani addestrati per trovare il tartufo possono valere molto (se ovviamente addestrati nel modo giusto). Esistono varie razze per la ricerca del tartufo. Quelle ideali sono della famiglia dei braccoidi o il pointer, in quanto sono resistenti e veloci. Per una ricerca più precisa, ma meno veloce, si consiglia il lagotto romagnolo. Esistono tuttavia molte altre razze per la raccolta del tartufo, come ad esempio i Labrador, i Beagle e così via.
Cani da caccia
Sebbene i levrieri siano ottimi cani da caccia, la cosa fondamentale è saperli addestrare al meglio. Per fare ciò è fondamentale iniziare ad addestrarli gradualmente, quando hanno circa 10-12 mesi, così da prepararli facendoli divertire senza troppi stress. Oltre ai levrieri è possibile scegliere molte altre razze, sulla base delle proprie esigenze.
Cani da soccorso
I cani da soccorso vengono addestrati per operare in caso di crolli, terremoti, alluvioni, o altri disastri. Ci sono ad esempio alcune razze specifiche (come i terranova), che vengono adoperati nei salvataggi in acqua, in quanto sono molto resistenti. Altre razze per il soccorso in superficie sono invece il pastore tedesco, il border collie, il pastore belga e il bavaro delle fiandre. Come negli altri casi, non è tanto importante il tipo di razza, quanto più l’addestramento a cui viene sottoposto l’animale a risultare fondamentale.
Cani da corsa
I cani da corsa devono avere un fisico asciutto, atletico ed una testa piccola, ma soprattutto affusolata (detta anche a proiettile). La razza ideale in base alle caratteristiche citate è quella dei levireri. Tuttavia ci sono molte altre razze specializzate nella corsa, come il whippet, che può raggiungere una velocità di ben 75 chilometri all’ora.
Quanto costa aprire un allevamento di cani?
Per aprire un allevamento di cani è necessario fare un investimento iniziale, perché si tratta di una vera e propria attività professionale. Ci sono dei costi fissi, come ad esempio l’acquisto del terreno dove allevare gli animali. È possibile sia acquistarlo, ma in questo caso l’investimento sarà maggiore, sia affittarlo. Una delle migliori scelte è quella di prendere i terreni in affitto con riscatto, al fine di poter comprare il terreno pagando un po’ per volta. A questi costi bisogna poi aggiungere quelli variabili, come ad esempio le spese di gestione della struttura e gli utensili per gli animali (ciotole, cibo per cani). Come costo finale c’è quello inerente all’acquisto dei cani che si vuole allevare, che varia in base alla razza scelta. Comprare un terreno ed allestirlo ha un costo di circa 15.000-20.000 euro, ai quali si aggiunge il costo dei cani per iniziare l’allevamento, che si aggira attorno ai 4.500-5.500 euro.
Aprire un allevamento di cani è redditizio?
Analizzati quelli che sono i costi per poter aprire un allevamento di cani, è indispensabile capire se questa attività può portare ad un buon guadagno. Ovviamente ciò dipende da molti fattori, come il tipo di razza scelto e il bacino di utenti che abbiamo a disposizione, ossia quanti contatti di cui disponiamo abbiano voglia di acquistare un cane. Un cucciolo di razza può essere venduto ad un prezzo che va dagli 800 ai 1.500 euro, ma può avere anche un valore superiore. Facendo una media di 1.000 euro per ogni cucciolo, e sapendo che in un allevamento il minimo di cuccioli che dovrebbero nascere è di 30 l’anno, sarà possibile avere un ricavo di circa 30.000 euro l’anno, ai quali bisogna togliere i costi di gestione della struttura ed altri costi.